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Silent Hill Dark Memories

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view post Posted on 29/7/2009, 12:17


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Autore/Autrice : Save, La Bobòò, Testa di Piramide
Titolo fanfic : Silent Hill Dark Memories
Manga/Anime/Film/Libro/Altro : Silent Hill - Saga
Autore Manga/Anime/Film/Libro/Altro : Konami
Disclaimer: I personaggi appartengono a (nome autori) e non sono stati utilizzati a scopo di lucro.
Raiting : Giallo
Personaggi : UN pò tutti, originali
Genere : Horror
Avvertimenti : Non per stomaci delicati.
Capitoli : LongFic
Stato : In corso


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Sono Johanna ( La Bobòò ) e ho 16 anni, questo che state per leggere è un racconto dell' orrore sospeso tra realtà e incubo che parla di una ragazza Aki che si perde in una città e qui scoprirà molte cose agghiaccianti.......
Ciao e buona lettura e spero che mi lascierete molte dediche.

Hy! Sono Save! Ciò che mia cugina ha dimenticato di dirvi è che oltre Aki, anche la sua amica Grace vagherà nell' inferno di Silent Hill.
Beh, questa è la prima Fun Ficton che abbia mai scritto assieme ai miei cugini, ispirato all' ononimo videogames ambientato nella stessa cittadina del West Virginia.
Alla next!!

Ciao a tutti i lettori, sono Testa di Piramide, per me è un grande onore aver scritto un racconto per voi, vi sorprenderemo sempre di più ogni volta che andremo avanti. Sono un tipo di poche parole, quindi buona lettura e buon proseguimento.
Saluti, Testa di Piramide.

-I-

Era una notte fonda di fine primavera. In West Virginia tra le foreste della contea di Toluca passa la strada per Brahams, scelta per il ritorno in città dal pulman del campeggio femminile.
Aki Miura era di origini giapponesi, aveva sedici anni, sedeva addormentata sui sedili in fondo al pulman. I fluenti e lunghi capelli neri come ali di corvo le coprivano i tratti delicati e gli occhi a mandorla, le cuffie dell' I-pod spento nelle orecchie, il maglione di lana rosa indossato sopra la camicia della divisa da campeggio dello stesso verde dei pantaloncini e degli stivali da escursione. Un improvviso rumore, come un' interferenza, provenne dalle cuffie e la strappò di colpo dal sonno...
Sentì le risate delle sue compagne di campeggio, sentì la pioggia contro il finestrino. Si mise dritta per vedere fuori, al lato della strada si vedevano le distese della foresta buia e cupa che tendeva al blu del cielo notturno, le nubi grigie-bluastre riempivano la volta come dipinte con furia e con altrettanto sentimento cedevano pioggia.
Si diresse dalle sue amiche sedute a metà pulman togliendosi le cuffie e lasciandole pendere dalla collana del suo ciondolo, attenta a rimanere in equlibrio col pulman in corsa.
Vedendola arrivare Grace, la ragazza con cui divideva la tenda, le porse un bicchiere -Caffè?-
Le chiese togliendosi una ciocca dei lunghi capelli biondi dal viso. Aki si voltò verso di lei e Grace subito capì che c'era qualcosa che non andava. -Che succede?-
-Ho una terribile sensazione... non riesco a capire...-
Aki si avvicinò al finestrino che nascondeva cio che c' era al di fuori con l' acqua, dalle cuffie pendenti ritornò assordante il rumore dell' interferenza. "Perchè fa così?"
Smise di nuovo, si rinfilò le cuffie ed accese l' I-pod, funzionava perfettamente. Le sue amiche continuavano a ridere e scherzare mentre Grace la seguiva preouccupata con lo sguardo.
Continuò a spingersi avanti nel pulman, si diresse al fianco conducente per vedere fuori al parabrezza. Aki non riusciva a vedere altro che il nero asfalto e la pioggia illuminati dai fari.
All' improvviso dal lato della strada apparve un bambino, che si parò tranquillamente davanti al pulman con un gatto in braccio.
Il conducente tentò di frenare, ma l' asfalto bagnato e l' alta velocità fecero slittare il pulman, portandolo a schiantarsi contro la scarpata al fianco della strada. Tutto ciò che Aki Ricordò furono le strilla di tutte le sue compagne e lo stridio delle ruote in frenata.
Il resto fu buio.
Al suo risveglio era raggomitolata sul pavimento al centro del pulman. Si mise in piedi ancora confusa, guardandosi intorno tentò di schiarirsi le idee. Era giorno, fuori dai finestrini si vedeva aleggiare una nebbia molto fitta. L' angolo del posto guida era accartocciato sulla roccia, e il parabrezza e i finestrini del lato anteriore tutti frantumati. Il pulman era totalmente vuoto, era sola.
Dove erano finite tutte? Perchè l' avevano lasciata sola?
Con un' occhiata ai sedili in fondo, vide il suo zaino blu da campeggio con ciò che aveva portato in viaggio, e una macchia rossa a forma di zampetta sullo strappo...
Aki si diresse in fondo, prese lo zaino, passo il dito sulla macchia rossa... era sangue, ed era fresco...
-Oh che schifo...-
Sconsolata se lo mise in spalla e si decise di cominciare a cercare aiuto. Scese dal pulman, la nebbia circondava tutto, talmente fitta che lo sguardo non riusciva a vedere tra gli alberi dei boschi e il cielo era una sola lastra grigio pimbo senza nubi.
In strada vide il lato posteriore del pulman dove c'erano le sgommate sull' asfalto. -Siamo venute di qua dove ci sono solo foreste.-
Voltatasi camminò verso il lato opposto, fin quando intravvide una grande sagoma rettangolare nella fitta nebbia. Decisa seguì la strada fino a quando non si avvicinò abbastanza perchè la nebbia si assottigliasse per mostrarle il cartello di benvenuto di una città...
Silent Hill.
-Devono essere andate in città a pernottare... può darsi che non mi hanno trasportata credendo che avessi qualcosa di rotto...-
Distogliendo lo sguardo dal cartello lo poggiò sull' asfalto, notando una linea di zampette rosse identiche alla macchia sul suo zaino. Un grande timore si impadronì di Aki, ma anche una grande sicurezza. Decisa, si diresse sulla strada per Silent Hill.

Edited by Save91 - 8/8/2009, 18:35
 
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Senboo;
view post Posted on 29/7/2009, 12:56




Ok, Silent Hill non lo conosco, mai giocato, mai visto nè conosciuto perciò leggo come se fosse una storia originale.
Ho scoperto da un po' di tempo che leggere racconti horror mi piace e perciò questo inizio mi incuriosisce molto. Beh, aspetto di vedere come andrà avanti prima di dare un parere ma per il momento mi piace. Ed è scritta bene.
 
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~ Uchiha_girl ~
view post Posted on 29/7/2009, 19:59




Ho notato un paio di imprecisioni (esempio: dopo l'apostrofo lo spazio non ci va ^^') però non è affatto male...
Vedremo il seguito *-*
 
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view post Posted on 8/8/2009, 17:37


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Grazie!
L' apostrofo é un problema di spazio...
Ok, suspence e...

-II-

Erano da un bel pò che Aki camminava a lato della strda verso la città.
Zaino in spalla e cuffie nelle orecchie, osservava con scarso interesse ciò che la circondava. Di tanto in tanto si vedeva qualche cartellone pubblicitario, mentre le foreste ai lati e l' orizzonte erano avvolti dalla nebbia sileziosa. La strada era deserta, non passava nemmeno un' auto.
Ripensò alle sue compagne di campeggio, chissà come stavano. E chi di loro aveva perso sangue? La musica non riusciva a calmarla. Passò un' ora stentata quando finalmente in mezzo alla nebbia riuscì a distinguere una stazione di servizio sulla destra.
Con la speranza di una tazza di caffè e di un telefono si diresse al bar, ma una volta raggiunto il parcheggio si accorse dei vetri grigi dalla polvere e dalle grate abbassate.
Si avvicinò e spiò dai vetri, vuoto. Al lato della porta c' era un cartello di benvenuto con la mappa della città in bassorilievo, divisa in quartieri con tutto di nomi di strade e negozi.
La città di Silent Hill si estendeva dalle rive del lago Toluca fino ai piedi delle montagne di Brahams. Il suo occhio cadde su delle guide che riportavano la stessa mappa. "C'è polvere... molta polvere. Troppa per essere stati all' aperto senza inzupparsi di pioggia..."
Poco convinta ne intascò uno e cercò di rendersi conto su dove si trovava.
Era nella strada proveniente dalle montagne a nord, mentre l'ospedale si trovava a nord-ovest della città, doveva percorrere la tutta la periferia ad ovest per raggiungierlo.
Delusa, si voltò e incominciò a incamminarsi. La strada che doveva percorrere era lunga quanto le marcie in montagna che organizzavano i campeggiatori e Aki odiava con tutta se stessa quelle marcie.
Ci mise un bel pezzo per attraversare la Nord Nathan avenue. Lentamente la foresta alla sua sinistra cominciò a diradarsi, lasciando spazio al lago di Toluca, bellissimo e che rispecchiava tramonti ed albe come quadri... almeno così diceva la guida, con la nebbia si osservava solo una piatta superfice grigia. Lo zaino cominciava a pesare. "Ho un pò fame."
Continuando a camminare, tirò fuori dallo zaino il penultimo tramezzino al formaggio e mangiò. Il tempo sembrava non trascorrere mai, il lago, la nebbia e la foresta erano come imprigionati in un profondo sonno. Non c' era un filo di vento, al respiro l' aria era densa dalla nebbia, ma Aki non sentiva umidità sulla pelle.
Stava masticando un boccone quando si accorse di intravvedere una collina nella nebbia. "Se ben ricordo, qui c'è un breve tunnel."
Una volta che la strada portò la ragazza all' imboccatura del tunnel, quest' ultimo era chiuso da una rete metallica. Aki smise di masticare fissando l' impalcatura della rete. Non convinta tirò fuori la guida dalla tasca dello zaino, tenne il panino con un morso e spiegò la mappa. Il tunnel era segnato dalla mappa con un cambiamento di colore, eppure non c' era segnato che fosse bloccato. Lo zaino le scivolò dalla spalla all' avambraccio e il tramezzino si spezzò in bocca cadendo sulla mappa e poi sull' asfalto. Masticando imprecò. Si chinò appoggiando lo zaino a terra e concentrandosi sulla mappa. -E adesso?-
La mappa mostrava che alla sua destra partiva una stradina paronamica per il lago, che fortunatamente si collegava all' uscita oppsta del tunnel. -Non mi resta che godermi il lago.-
Si diresse a sinistra. Al bordo della strada passava un corrimano che si affacciava sul tratto boscoso in pendenza verso il lago, cercando nella nebbia trovò un punto dove il corrimano continuava in una stretta scala. Mezz' ora più tardi Aki si ritrovò in una piccola strada in mezzo ai boschi, fortunatamente facile da percorrere, fatta apposta per lunghe passeggiate e per fare stupende foto. "Come ha fatto il pulman a capitare proprio in una strada chiusa?"
La strada scorreva senza bivii o ostacoli, silenziosa come il resto, senza versi di uccelli o il suono di un ramo spezzato. Aki camminava nella tranquillità, ma cominciava ad aver paura.
 
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Caos_89
view post Posted on 8/8/2009, 17:57




Wow! Scrivi davvero bene! o.o
C'è tanta cura nei particolari - cosa che personalmente apprezzo molto.
Non ti saprei dire esattamente perchè, ma, ad esempio, questo passo mi è piaciuto particoalrmente:
CITAZIONE
Una volta che la strada portò la ragazza all' imboccatura del tunnel, quest' ultimo era chiuso da una rete metallica. Aki smise di masticare fissando l' impalcatura della rete. Non convinta tirò fuori la guida dalla tasca dello zaino, tenne il panino con un morso e spiegò la mappa. Il tunnel era segnato dalla mappa con un cambiamento di colore, eppure non c' era segnato che fosse bloccato. Lo zaino le scivolò dalla spalla all' avambraccio e il tramezzino si spezzò in bocca cadendo sulla mappa e poi sull' asfalto. Masticando imprecò. Si chinò appoggiando lo zaino a terra e concentrandosi sulla mappa. -E adesso?-

Sarà per i particolari quasi insignificanti, (xD), boh! Sta di fatto che mi è piaciuto. *non farti domande, è meglio*

Ovviamente con due soli capitoli non posso dare un parere sulla trama, ma ammetto che si fa interessante (ed inquietante. Io sarei rimasta sul pullman. :%F9%F9.gif: Figuriamoci: andare ad ispezionare una città tetra e polverosa come quella...! Per giunta da sola! x°D)

SPOILER (click to view)
Occhio all'apostrofo! :P
 
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view post Posted on 8/8/2009, 17:59


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^^ Tecchiù so much!
CITAZIONE (Caos_89 @ 8/8/2009, 18:58)
SPOILER (click to view)
Ah! Capito!
Allora il mio commento andrebbe rivisto... :sure.gif:

Tutto ok!

Edited by Save91 - 8/8/2009, 19:00
 
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Caos_89
view post Posted on 8/8/2009, 17:59




iu ar uelcom! xD
 
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view post Posted on 8/8/2009, 18:10


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Senboo;
view post Posted on 8/8/2009, 18:46




...l'emoticon *ç*
Ok, scusa, comunque... la suspance (o suspence?) aumenta e io, da brava scimmia mi incuriosisco sempre di più. Mi piace molto anche come hai scritto questo capitolo solo una cosa: io ho sempre avuto un problema con il dittongo ie... il plurale di marcia... sono io che sbaglio o sarebbe marce? Mi sono male entrambi ma è probabile che sbagli io visto che le regoline cme questa non me le ricordo mai.
 
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view post Posted on 8/8/2009, 18:53


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boh
aspetta, te lo dico il prima possibile
 
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view post Posted on 15/9/2009, 18:03


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-III-

Un passo dopo l' altro Aki risalì il percorso solcato tra i boschi. Il silenzio riempiva l' aria e la fitta nebbia sbiadiva tutto ciò che la circondava. Da quando aveva messo piede in quella stradina che dava sul lago, la nebbia aveva cominciato ad infittirsi fino ad occultare il cielo. Sembrava di vagare nel respiro condensato di tutta la valle. Quando finalmente la strada cominciò a risalire il pendio vesro la strada, la nebbia cominciò a farsi meno intensa.
Una volta che Aki ritornò in strada si trovò davanti all' imboccatura sud del tunnel, che come l' altra era chiusa da un' impalcatura di ferro, coperta da teloni bianchi rovinati dal tempo. Alla sua sinistra, lungo il corrimano che dava sul lago, c' era un chiosco con i tavolini all' aperto, lungo l' altro lato della strada i cartelloni pubblicitari erano più numerosi rispetto all' altra strada.
Cominciò a percorrere la Nathan Avenue verso la città. -Vorrei tanto avere un ororlogio con me...-
Poco dopo i boschi cominciarono a lasciare posto ai giardini delle case fuori città, l' erba dei prati era bassa, olivastra, come priva di vita. Gli alberi che costeggiavano i viali erano spogli, i viticci che avvolgevano le reti metalliche erano secchi. Le porte e le finestre delle case erano sbarrate da assi di legno, non erano rare le auto parcheggiate in strada, tuttavia non vagava un solo essere vivente... Solo la nebbia onnipresente faceva da padrona.
Consultando la mappa della guida seguì il percorso che la portava man mano all' interno della città, dove i giardini si diradavano lasciando il posto a piazzole di cemento e marciapiedi. E ancora nessun segno di vita. Aki abbassò il volume dell' I-pod lasciando le cuffie nelle orecchie. -Silent Hill è una città fantasma... No...-
La ragazza strinse i pugni, gridare non sarebbe servito a nulla. Allora inspirò a fondo e poi espirò e ripetè più volte riuscendo così a regolare i respiri e calmandosi. Continuò a camminare decisa nel raggiungiere l' ospedale in cerca di aiuto. Che altro fare? Almeno poteva sperare di trovare le sue amiche o meglio un telefono...
Alla fine di quella che Aki calcolò come metà mattinata, raggiunse il cuore della città, dove le case erano annerite come se sopravvisute a qualche catastrofe il cui scopo non era senza distruggere o cancellare, solo rovinare. I cartelli dei negozi chiusi erano arrugginiti e sporchi. -Ma che diavolo di posto è questo? Che cosa è successo?-
Ad un tratto, le cuffie emisero una debole interferenza, il suo sguardo cadde su una persona in mezzo alla strada, Yaki si precipitò verso di essa. -Hei! Vi prego aiutatemi, mi sono...-
l' interferenza statica aumentò, la persona camminava goffamente e sembrava che avesse una camicia di forza. La ragazza rallentò il passo, l' essere uscì dalla nebbia. Era di dimensioni umane, nuda, il suo modo di camminare avrebbe fatto ridere a crepapelle, se non fose stato per il resto. Non aveva braccia, non aveva pelle ma una membrana che le avvolgeva tutto il corpo in decomposizione, ed era senza volto.
Aki era talmente terrorizzata da non riuscire a gridare. La creatura si accorse di lei e divenne il suo obbiettivo. Con la ragazza in fuga, cominciò l' inseguimento.
Correndo più veloce della creatura Aki si nascose in un vicolo dietro un bidone e respirò a fondo, l' interferenza era diminuita, ma non cessata.
Mentre riprendeva fiato si accorse che l' interferenza aumentava di nuovo, restando in ginocchio e spiando da dietro il bidone controllò la strada da cui era venuta, nella nebbia non si distingueva nulla. Aki aveva il cuore in gola, con lo sguardo fisso sulla strada, infilò la mano nello zaino e tirò fuori il coltellino svizzero. Mentre si concentrava sulla sua unica difesa, udì dei passi in corsa dietro di lei, voltandosi vide un' altro umanoide che le stava caricando addosso.
Aki ricorse a tutto il suo autocontrollo, così gettandosi in avanti con il coltellino tra le mani tentò un affondo, ma l' essere la schiantò con una spallata e sbattè di schiena contro il bidone. Mentre si rialzava e l' interferenza l' assordava, vide la creatura contorcersi, sul petto si aprì uno squarcio da cui vomitò una sostanza nera. Aki schivò il getto con una capriola e il liquido colpì il bidone che si accartocciò squagliandosi, si rialzò con il coltellino nella destra e poi si gettò in avanti tagliando la gola al mostro prima che reagisse. La creatura si contorse per un paio di secondi, ma poi cadde a terra, così Aki scappo via.
Corse lungo la strada fino a quando cessò l' interferenza, fermata accanto un albero si concesse un' attimo di riposo. Disgustata, prese le salviettine dallo zaino e ripulì le braccia e il coltellino dal sangue di quel mostro.
 
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Caos_89
view post Posted on 15/9/2009, 18:18




o.o

Accidenti, che autocontrollo! Con davanti un mostro del genere, io sarei morta d'infarto...^^"
Comunque, ho sentito che nel videogioco, proprio questa interferenza ti fa capire se c'è qualche creatura del genere attorno, vero? (Anche nel film che ho visto c'era qualcosa del genere, e la descrizione che hai fatto dell'umanoide coincide con quella che ho del suo ricordo. E' terribile! x°D)

Ad ogni modo, caspita, cosa capiterà a questa ragazza? Sarò pessimista, ma sencondo me le sue amiche non le ritrova...

Per il resto, buona narrazione, come al solito!^^ Tutto è molto scorrevole e coinvolgente!

Clap Clap Clap
 
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view post Posted on 15/9/2009, 18:18


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Hrazieee!

( Come stai? )
 
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Caos_89
view post Posted on 15/9/2009, 18:20




SPOILER (click to view)
Ahahaha, tutto a posto! xD
Tu? Anche se non credo che questa sia la sezione adatta a questo Off Topic! xD Era da tanto, vero?, che non ci si sentiva!

E ora mi bannano... :oooooh.gif:
 
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view post Posted on 15/9/2009, 18:29


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XD

-IV-

Aki era concentrata per non vomitare, la lotta l' aveva scossa dentro "Se andassi a raccontarlo non mi crederebbe neppure un bambino..."
Continuò a camminare mentre strofinava la salvietta sull' avambraccio. Quando la gettò via, il suo sguardo cadde in fondo alla strada. Crepe e fossi squarciavano l' asfalto fino a raggiungere un taglio netto della strada che spariva direttamente nella fitta nebbia. Spaventata si avvicinò all' orlo della strada e sporse il busto in avanti, si vedeva solo un abisso e la roccia nuda perdersi ai lati e nel precipizio. -Che diavolo...?-
-Come faccio adesso...-
Aki era molto forte e razionale, ora questi lati del suo carattere le vennero a mancare. Dopo un lungo respiro tirò fuori la mappa dallo zaino. Data un' occhiata capì che si trovava su una delle strade che portavano fuori città, ma dovendo dirigersi all' ospedale l' unica percorso possible era quello che passava tra gli stretti vicoli tra i palazzi.
Leggera come il ronzio di un' ape tornò l' interferenza. "Ancora gli strani esseri..."
Si voltò ripegando la mappa e cominciò a correre infilandosi in un vicolo tra due negozi. Nelle ore seguenti Aki alternava pause e corsa, ranicchiandosi dietro un bidone quando udiva lo statico e attendendo in silenzio che i mostri passasero oltre il suo nascondiglio, per poi scappare quando erano abbastanza lontani. Tra gli stretti vicoli la nebbia aleggiava meno fitta e i tubi arruginiti, bidoni e biciclette rotte ostacolavano la sua corsa, risuscendo però a percorrere buona parte della distanza che la separava dall' ospedale.
Il tempo passava, la giornata avanzava eppure la luce solare filtrava uniforme attraverso la nebbia, senza aumentare ne diminuire.
Consultando la mappa nascosta dietro un mucchio di cartoni, vide che ad un certo punto il percorso tra i vicoli l' avrebbe portata ad una srada chiusa. Scosse la testa, era stanca, ma non vole darsi per vinta. "Saranno davvero all' ospedale? E se fosse tutto inutile...? Che posso fare altrimenti'?"
Poggiando il dito sulla mappa seguì il percorso che aveva fatto, concentrata a cercare una via verso la strada principale.
All' improvviso nel vicolo alla sua sinistra, un cancello si aprì con un cigolio. Aki si mise in piedi pronta a scappare, ma l' I-pod era silenzioso, deglutì e cautamente si diresse verso il cancello. Spiando oltre di esso vide solo un corridoio diviso dagli altri da reti di ferro. La ragazza decise di entrare, coltellino alla mano, imboccando ogni curva con la dovuta cautela, ma non c'erano altro che casse di legno ammassate.
Aki arrivò all' altra parte del deposito, su una cassa vide un' ampolla di narcotizzante farmaceutico. "Potrebbe essermi utile."
Allungò la mano prendendo la bocettina di vetro freddo, studiò l' etichetta, ma era troppo consumata per riuscire a leggere qualcosa, la intascò e spinse il cancello d' uscita.
Si ritrovò davanti ad una strada larga, ai lati si vedevano solo le reti arruginite del deposito che scomparivano nella nebbia, di fronte c' erano altri palazzi. Cercò il cartello di un negozio per orientarsi, prese la mappa e capì di trovarsi su una delle strade dirette per l' ospedale. Aki spostò lo sguardo per terra e si portò una mano alla bocca.
Si concesse di andare a passo lento sul marciapiede, rimuginava sui suoi pensieri osservando con noncuranza la strada. Pochi minuti di cammino e con la coda dell' occhio vide un cambiamento di colore sull' asfalto. Era un disegno, corse a prenderlo, si voltò intorno in cerca di qualcuno che poteva averlo lasciato e poi lo osservò.
Dai tratti imprecisi del disegno si capiva che era di un bambino, ma la inquietò non poco. Rappresentava lei in divisa, riconoscibile dai lunghi capelli neri, al suo fianco c'era lo stesso bambino che tagliò la strada al pulman la scorsa notte, si tenevano per mano.
Mentre lo stringeva, Aki sentì un improvviso e forte dolore alla testa... durò qualche secondo, poi sparì come era venuto. Raprì gli occhi fissando il disegno accartocciato ai lati dalla stretta involontaria delle sue mani, e mentre riprendeva fiato, sul foglio, come se venissero a galla, apparvero degli ideogrammi kanji in rosso, formando le parole 'Ciao Aki'.
Terrorizzata lasciò il foglio e indietreggiò portandosi una mano alla bocca. Sospirando si portò la mano al petto, riprese a camminare, raccolse il foglio e lo intascò, tentando ancora di raggiungere l' ospedale.

Edited by Save91 - 15/9/2009, 19:49
 
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